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Duecastelli /Dvigrad

Le imponenti rovine testimoniano l’esistenza di una città medievale abbandonata che con-trollava il sentiero che attraversava l’insenatura del Canale di Leme.

I resti dell’edifcio più grosso sull’altipiano di Duecastelli appartengono alla chiesa parrocchiale di S. Sofa. Nel 1962 l’archeologo istriano Branko Marušić vi scoprì dei frammenti di afreschi. Riteneva che i dipinti fossero stati generati verso la fne del secolo VIII contemporaneamente all’architettura della chiesa, il che porta a concludere che si tratta degli afreschi medievali più antichi dell’Istria. Vista l’impossibilità di conservarli nella loro sede d’origine, sono sta-ti prelevati e trasportati a Pola nel Museo archeologico dell’Istria. In due campi ci sono al-trettante fgure maschili dipinte a busto intero. Vestono delle tuniche bianche attillate, con un mantello rosso abbottonato sulle spalle. Hanno colli taurini e visi ovali; le mani, sottili e piegate, terminano a punta, mentre le dita non presentano articolazioni. I personaggi tengo-no in mano degli oggetti che Marušić ipotizza siano dei pugnali e suppone di conseguenza che i personaggi rappresentino dei santi-soldati. In entrambi i campi si vedono delle scritte parzialmente leggibili in scrittura capitale romana. Le rafgurazioni sono monocrome, nelle tonalità del rosso ocra. Il disegno è stato realizzato con un pennello fne e le lunghe pennellate calligrafche testimoniano il talento del maestro.

A S. Maria di Lacuzzo, come nella vicina chiesa di S. Antonio, si trovano afreschi tardogotici del Maestro Variopinto, così denominato da Fučić per la caratteristica tavolozza di colori che vede alternarsi tonalità violacee, rosse, verdi e arancioni. Soltanto il presbiterio è dipinto. Nell’abside osserviamo Cristo in gloria circondato dai simboli degli evangelisti e dai simboli cosmici del Sole e della Luna. Nell’area sottostante c’è una serie di apostoli.

L’arco trionfale è decorato con l’Annunciazione, al di sotto della quale vediamo S. Orsola con due sante e S. Lorenzo. La fascia inferiore dell’abside è occupata dall’immagine di una tenda. Nella fascia superiore della parete meridionale, come evento successivo all’Annunciazione, è illustrata la Visita di Maria ad Elisabetta. Nel campo superiore della parete settentrionale è rafgurata la Nascita di Cristo. Sulla parete meridionale, sotto la scena della Visitazione, sono rafgurati S. Sebastiano con S. Rocco. Sotto il baldacchino, sopra l’entrata principale nella chiesa, lo stesso maestro ha dipinto la Madonna-protettrice incoronata, con il mantello. Sulla parete della chiesa di S. Antonio è stato dipinto un polittico rafgurante il santo abate con in mano il bastone, la Madonna col bambino, la fgura molto danneggiata di un santo in-defnito e S. Martino col mendicante. Al polittico apparteneva anche la scultura di S. Antonio che oggi si trova nell’ufcio parrocchiale di Canfanaro.

S. Maria di Lacuzzo / St. Mary of Lakuć S. Antonio / St. Anthony

Duecastelli /Dvigrad

Le imponenti rovine testimoniano l’esistenza di una città medievale abbandonata che con-trollava il sentiero che attraversava l’insenatura del Canale di Leme.

I resti dell’edifcio più grosso sull’altipiano di Duecastelli appartengono alla chiesa parrocchiale di S. Sofa. Nel 1962 l’archeologo istriano Branko Marušić vi scoprì dei frammenti di afreschi. Riteneva che i dipinti fossero stati generati verso la fne del secolo VIII contemporaneamente all’architettura della chiesa, il che porta a concludere che si tratta degli afreschi medievali più antichi dell’Istria. Vista l’impossibilità di conservarli nella loro sede d’origine, sono sta-ti prelevati e trasportati a Pola nel Museo archeologico dell’Istria. In due campi ci sono al-trettante fgure maschili dipinte a busto intero. Vestono delle tuniche bianche attillate, con un mantello rosso abbottonato sulle spalle. Hanno colli taurini e visi ovali; le mani, sottili e piegate, terminano a punta, mentre le dita non presentano articolazioni. I personaggi tengo-no in mano degli oggetti che Marušić ipotizza siano dei pugnali e suppone di conseguenza che i personaggi rappresentino dei santi-soldati. In entrambi i campi si vedono delle scritte parzialmente leggibili in scrittura capitale romana. Le rafgurazioni sono monocrome, nelle tonalità del rosso ocra. Il disegno è stato realizzato con un pennello fne e le lunghe pennellate calligrafche testimoniano il talento del maestro.

A S. Maria di Lacuzzo, come nella vicina chiesa di S. Antonio, si trovano afreschi tardogotici del Maestro Variopinto, così denominato da Fučić per la caratteristica tavolozza di colori che vede alternarsi tonalità violacee, rosse, verdi e arancioni. Soltanto il presbiterio è dipinto. Nell’abside osserviamo Cristo in gloria circondato dai simboli degli evangelisti e dai simboli cosmici del Sole e della Luna. Nell’area sottostante c’è una serie di apostoli.

L’arco trionfale è decorato con l’Annunciazione, al di sotto della quale vediamo S. Orsola con due sante e S. Lorenzo. La fascia inferiore dell’abside è occupata dall’immagine di una tenda. Nella fascia superiore della parete meridionale, come evento successivo all’Annunciazione, è illustrata la Visita di Maria ad Elisabetta. Nel campo superiore della parete settentrionale è rafgurata la Nascita di Cristo. Sulla parete meridionale, sotto la scena della Visitazione, sono rafgurati S. Sebastiano con S. Rocco. Sotto il baldacchino, sopra l’entrata principale nella chiesa, lo stesso maestro ha dipinto la Madonna-protettrice incoronata, con il mantello. Sulla parete della chiesa di S. Antonio è stato dipinto un polittico rafgurante il santo abate con in mano il bastone, la Madonna col bambino, la fgura molto danneggiata di un santo in-defnito e S. Martino col mendicante. Al polittico apparteneva anche la scultura di S. Antonio che oggi si trova nell’ufcio parrocchiale di Canfanaro.

S. Maria di Lacuzzo / St. Mary of Lakuć S. Antonio / St. Anthony

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