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« Previous Page Table of Contents Next Page »Considerato che sono sorti su un sostrato di dimore preistoriche e ca-stellieri, tutti i nuclei storici delle città situate nell’entroterra istriano evidenziano una presenza umana costante nel tempo. D’altronde questo fatto deriva dalle necessità di uno stanziamento stabile, per cui anche nel passato si individuavano i luoghi in altura, facilmente difendibili e difcilmente conquistabili: lo testimoniano gli oltre quattrocento ruderi di castellieri risalenti all’età del bronzo e del ferro.
Ai tempi del dominio romano i piccoli insediamenti subiscono alcune modifche: a partire dalla seconda metà del I secolo a.C., grazie all’instaurarsi di un periodo di pace (Pax Romana), le popolazioni latina e autoctona histrica si espandono nei territori circostanti i castellieri e innalzano complessi abitativi sostenuti dalle attività economiche proprie di un fertile terreno agricolo. Ville rustiche di questo genere si costruiscono lungo tutta la costa; soltanto alcune si fortifcano nel periodo tardo-antico per ofrire protezione agli abitanti delle ville limitrofe con i rispettivi insedia-menti. In ogni caso, si suppone che i castellieri non furono del tutto abbandonati: alcuni servirono da punti di controllo sulle principali vie di terra e di mare, altri sopravvissero come centri di comunità rurali autoctone.
In Istria, le città antiche a pianta organica sono pochissime: tra queste si segnala Parenzo, ideata secondo i criteri dell’urbanistica romana. Gli altri nuclei urbani, inve-ce, continuano a mantenere il loro schema preistorico anche in epoche più tarde. Nel periodo antecedente le incursioni barbariche (Unni, Longobardi, Slavi e Avari), le forenti città costiere diventano rifugi per i profughi provenienti non solo dagli agri, ma anche da zone continentali più distanti. Nel Medioevo i vari “castrum” di fonda-zione tardo-antica sulla costa e i castellieri di un tempo si evolvono in città fortifcate. Ancora una volta è decisiva la confgurazione del territorio. Oltre alle alture, anche le piccole penisole e le isole in prossimità della costa si prestano bene a scopi difensivi. Nel corso dei secoli le fortezze si ammodernano, si ampliano e si consolidano in conseguenza di un incessante pericolo di guerra: questa regione era infatti contesa dai signori dei numerosi feudi locali e dalla vicina Venezia che si faceva sempre più potente. I vecchi mastri costruttori progettavano le fortifcazioni ponderando vari fattori: tenevano in debito conto la morfologia del terreno e valutavano la prove-
nienza delle presunte forze avversarie più agguerrite. Le lotte costanti tra feudatari per il controllo delle città – che dal canto loro difendevano strenuamente la loro autonomia – lasciarono tracce evidenti dei molti interventi migliorativi sulle for-tifcazioni. Verso la fne del Medioevo, visto l’evolversi dell’arte della guerra e delle armi, le torri quadrate furono rimpiazzate da torri rotonde; successivamente si co-struirono dei bastioni poligonali riempiti di terra e fnalizzati alla difesa dall’artiglieria pesante sempre più sofsticata.
Dopo la suddivisione defnitiva della penisola istriana in due parti, sulla spinta di un nuovo impulso dell’economia, nel XV secolo le città iniziano a espandersi al di fuori delle mura medievali. Si creano nuovi rioni. Tuttavia, gli avvenimenti bellici sulla scena europea (la Lega di Cambrais, la guerra degli Uscocchi, la lotta fra Venezia e i Turchi per i possedimenti d’oltremare) condizionano un costante perfezionamento e raforzamento delle mura. I mutamenti stilistici sono meno evidenti e più rafnati: ad esempio, le porte cittadine passano da forme romaniche (arco a tutto sesto) a forme gotiche (arco a sesto acuto) e approdano quindi ai classici lineamenti rina-scimentali o alle sfarzose fsionomie barocche. Di regola vi si trovano apposti i sim-boli dei sovrani (l’aquila asburgica, il leone veneziano) o di qualche intraprendente rappresentante locale desideroso di lasciare una traccia di sé nella storia; nell’Istria veneziana ritroviamo lo stemma del podestà e nell’Istria austriaca (Principato di Pi-sino) quello del capitano o feudatario locale.
Per quanto siano importanti, le mura difensive non sono l’unico elemento che fa di un insediamento una città. La città è caratterizzata anche dall’elemento della loggia: molto spesso ne ritroviamo più di una, poste in genere davanti alle mura, accanto alla porta cittadina e, nelle piazze centrali, sui palazzi comunali, sui fondaci (comunemente defniti granai), nonché sulle chiese quali centri di vita religiosa. In conformità con i modelli urbanistici veneziani, nel corso del XV secolo si sviluppano in particolare le piazze e le piazzette come centro di aggregazione urbano. La città è naturalmente costituita anche dai suoi abitanti e dal loro sistema di or-ganizzazione e convivenza. Le fonti storiche attestano che le associazioni dei citta-dini ricoprivano un rilevante ruolo sociale. È questo il caso delle confraternite che
Le città istriane nella storia
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I CENTRI STORICI DELLE CITTÀ
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