Popecchio

La località di Popecchio è situata nell’entroterra capodistriano, sopra la valle del fiume Risano, su un terreno carsico ricco di grotte e fonti d’acqua potabile che in seguito ne avrebbero determinato lo sviluppo.
L’edificio più antico è una torre rotonda del secolo XI: nonostante di primo acchito possa apparire piccola e non abbastanza robusta, va sottolineato che fu collocata in un punto strategico d’importanza fondamentale, su una rupe che permetteva la visuale dell’intera valle fino a Trieste.

Nel corso della sua storia Popecchio subisce vari interventi migliorativi, il più significativo dei quali nel XV secolo. L’edificio più conosciuto è sicuramente quello costruito per il clero locale dai maestri scalpellini Andrej e Benko di San Quirico, trasformata poi in loro bottega (Prkičeva hiša – Casa Prkič). Si suppone che al loro arrivo il paese fosse costituito da una piccola piazza con una fonte d’acqua potabile e da una via principale fiancheggiata da case monopiano e da altre con pianterreno e primo piano. I due maestri frequentavano la chiesa di S. Elena, circondata dal cimitero locale. Trattasi di un imponente edificio gotico con un profondo presbiterio affrescato nel 1489 dalla rinomata bottega di Giovanni da Castua: lo testimonia un’iscrizione sulla cornice che separa l’immagine della Crocifissione e la scena dell’Adorazione dei Magi; oggi l’iscrizione è purtroppo sbiadita.

Nonostante la località appartenesse a Venezia sin dal 1535, solo 20 anni più tardi la sua torre entrò a far parte di una serie di fortezze il cui compito era quello di difendere la parte veneziana dell’Istria. La località fu attaccata e arsa nel 1615, costringendo tutti i sopravvissuti ad abbandonarla. Nonostante tutto, il provveditore ordinò agli sfollati di rientrare in paese per ricostruirlo.

Attualmente anche Popecchio è colpita dal tendenziale spopolamento che interessa molte località minori e non c'è nessuno che ne ordini il ripopolamento; per questo motivo, la località rimane purtroppo desolata.

Consigliamo di visitare:

San Sergio, uno dei tanti fortilizi veneziani che sorgono a margine del Carso sloveno.

Curiosità:

San Quirico ha dato i natali a molti costruttori e scultori che hanno operato nel circondario. Il campanile a Prelocca e la chiesa di S. Antonio a Vetta sono opera di Benko e Jakša di San Quirico, che hanno realizzato anche le custodie in entrambe le chiese. La maggiore attrazione rimane comunque la casa realizzata da Benko e Andrej a San Sergio e quella nella quale i due maestri hanno sistemato la loro bottega.

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