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Pietrapelosa
Il castello, costruito con pietra calcarea su un’altura fra Pinguente e Levade, è immerso in una fitta macchia mediterranea, lontano dalle odierne arterie stradali. Chiunque lo scopra, si ritroverà come catapultato nel passato. La località è spesso chiamata semplicemente Kaštel o Kostel a indicare la sua posizione e il prestigio dei suoi proprietari.
La sua costruzione è dipesa dai traffici e dall’economia del luogo. Poiché un tempo i fiumi Quieto e Brazzana erano navigabili, la sua collocazione su uno sperone di roccia garantiva il controllo del traffico fluviale e terreno, ma anche la difesa dei beni feudali.
Il primo documento scritto, in cui Castello compare, è datato al sec. X, quando il patriarca Rodoaldo ne fa dono alla chiesa di Parenzo. Rimane alle dipendenze del Patriarcato d’Aquileia finché nel sec. XV non viene assoggettato da Venezia. Questa località ha visto avvicendarsi tanti amministratori diversi, tante casate legate in matrimonio ai signori di altre terre. La movimentata storia del Castello è segnata da episodi felici e funesti: ci si pentiva degli inganni, si perdevano le terre per debiti di gioco, si amava e si tradiva; intanto, ai piedi del maniero si trascinava la quotidianità dei contadini travagliata da tante sofferenze, poiché essi condividevano i destini dei loro signori. Oggi ci rimangono a monito le sole macerie...
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