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Terme di santo stefano
Poco lontano, ai piedi di una rupe alta 85m, sgorga un’acqua termale. Alla sorgente di S. Stefano è stato allestito l’omonimo sanatorio. Vari reperti rinvenuti (monete, gioielli, iscrizioni…) testimoniano che il sito è conosciuto sin dall’antichità. Sulla rupe ci sono le vestigia della vecchia chiesetta di S. Stefano; nelle vicinanze si segnalano i ruderi di un antico castelliere e di una fortezza romana; considerevoli reperti di stampo medievale purtroppo non ce ne sono. Il vescovo di Cittanova Tomasini cita esplicitamente le Terme Santo Stefano nei suoi preziosi scritti del sec. XVII. Le prime analisi dell’acqua (che fornirono risultati uguali a quelli che si ottengono tutt’ora) furono effettuate nel sec. XIX, dopodiché i Gravisi, signori della vicina Pietrapelosa, fecero erigere alle Terme uno stabilimento di cura, all’epoca costituito da due edifici di legno. Le terme erano apprezzate in tutta l’Austria-Ungheria per le reali virtù terapeutiche dell’acqua e col tempo la struttura s’ingrandisce. Agli inizi del sec. XX si scopre che l’acqua sulfurea contiene anche una minima dose di radioattività e altri 13 minerali che giovano alla salute.
Le strutture, praticamente rase al suolo durante la seconda guerra mondiale, furono ristrutturate e ampliate negli anni Sessanta del secolo scorso; oggi, grazie all’offerta e a un restyling del complesso, le terme si presentano come ottima meta per il moderno turismo termale.
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