Bicicci – Barbana – Prodol

Barbana

S. Antonio

Barbana è un insediamento dell’Istria meridionale, ubicato sul margine orientale dell’antico agro della colonia di Pola. Essendo posizionato su un colle dominante la valle d’Arsia, nel corso della storia funse da importante punto strategico. Seguendo la statale che da Albona conduce a Pola, quando si passa per Barbana, difficilmente s’immagina quante curiosità possa nascondere questa cittadina e, purtroppo, i più proseguono senza soffermarsi a scoprirne le bellezze.

La località è molto conosciuta per la pittoresca giostra dell’anello, manifestazione di grande richiamo. Da un punto di vista storico, Barbana è centro della prima colonizzazione slava di questa zona dell’Istria; la comunità sviluppò altresì uno specifico assetto sociale, riconoscendo un saldo ruolo agli zupani locali, qui più radicati che altrove. Per quanto riguarda l’urbanistica, Barbana si presenta come un insediamento di servi della gleba espansosi attorno al castello sullo stesso modello di Bogliuno e Sanvincenti. Il patrimonio monumentale comprende in particolare la chiesa di S. Nicola, la loggia e il Palazzo dei Loredan, sorti sugli spazi occupati un tempo dal castello, del quale si è conservata una torre semicircolare, incorporata nella chiesa. A sudovest della chiesa parrocchiale si eleva una seconda torre di difesa che un muro unisce alla principale porta cittadina. Segnaliamo inoltre due pregevoli chiesette decorate con affreschi: S. Antonio e S. Giacomo.

S. Antonio è collocata dirimpetto alla porta principale della città. Le pitture murali interne risalgono agli inizi del XV secolo e presentano numerosi graffiti in glagolitico. L’interpretazione storico-artistica di questi affreschi si limita alle considerazioni di Branko Fučić che li attribuisce alla pittura del primo Quattrocento ancora influenzata da quella dell’Italia settentrionale del Trecento. Sulle pareti meridionale e settentrionale sono illustrate le scene della vita di S. Antonio; sulla parete orientale sono raffigurati la Madonna sul trono e, nella zona inferiore, una serie di santi (Ursula, Biagio, Dionisio...). Caratteristici sono il sistema dei bordi e il repertorio ornamentale che collega questo ciclo, dipinto da una bottega fortemente influenzata dalla pittura murale sudtirolese del tempo, a quello della chiesetta di S. Caterina a Sanvincenti.

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