- Gradischie di San Canziano – Capodistria
- Popecchio – Sanigrado – Cristoglie
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- Fianona – Bersezio – Laurana
Fianona – Bersezio – Laurana
Fianona
S. Giorgio il Vecchio
La chiesa di S. Giorgio il Vecchio è un edificio più complesso rispetto alla chiesa parrocchiale. Ci sarebbe molto da dire e meriterebbe una monografia a parte. La data esatta della costruzione non si conosce, ma alcuni studi presuppongono risalga al periodo romanico. Balza all’occhio il riutilizzo di spolia antichi nella soglia d’entrata al campanile, ai piedi dell’altare principale e come imposta del capitello dell’arco trionfale. Su quest’ultima è raffigurato il sacrificio di Caino e Abele. Le tecniche di scultura rimandano al monumento più importante custodito nella chiesa: la famosa Scritta di Fianona, una delle prime testimonianze in glagolitico, scolpita su un antico monumento che rappresenta Silvano, l’antica divinità pagana dei boschi. Nel Medioevo lo si identifica con S. Giorgio, martire cristiano celebrato in primavera, al quale si attribuiscono i meriti della divinità slava di Giorgio il Verde.
Anche le pareti di questa chiesa una volta erano dipinte. Si notano i resti di due strati di affreschi. Quello più antico, conservato in frammenti, è sicuramente romanico: sono rimasti intatti soltanto dei fregi ornamentali nella lunetta sopra l’entrata del campanile applicato alla facciata. L’unico elemento figurativo è l'immagine di una pianta del piede collocata successivamente nel muro del presbiterio, nel corso di qualche tramezzatura. Sulla parete settentrionale, sopra l’entrata della cappella (datata 1524), si trovano i resti di una rappresentazione figurale, ovvero quattro teste di santi: sono tutto ciò che rimane in seguito all’abbattimento del muro. Stilisticamente appartengono alla pittura della prima metà del XV secolo e rammentano le figure di S. Antonio a Barbana. A dispetto della loro modestia, questi frammenti sono testimoni dei complessi influssi artistici le cui radici affondano nel Sudtirolo.
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