- Gradischie di San Canziano – Capodistria
- Popecchio – Sanigrado – Cristoglie
- Silun – Rozzo – Colmo
- Draguccio – Passo – Gradigne – Moncalvo
- Pèdena – Gallignana – Lindaro
- Pisino – Vermo
- Portole – Circoti – Raccotole di Montona
- Visinada – Madonna dei Campi, presso Visinada – Santa Domenica di Visinada
- Visignano – Mondellebotte – Parenzo
- S. Lorenzo del Pasenatico – Madonna del Lago
- Sorici – Duecastelli – Canfanaro
- Gimino – Sanvincenti
- Valle – Valmadorso – Fasana – Pomer
- Bicicci – Barbana – Prodol
- Iessenovizza – Villanova d’Arsa – Vragna
- Fianona – Bersezio – Laurana
Fianona – Bersezio – Laurana
Fianona
S. Maria
Con Fianona termina l’Istria e iniziano il Quarnero e la Liburnia. L’antica Liburnia era delimitata dal fiume Arsia e includeva il territorio di Albona. Apparteneva simbolicamente a questa zona anche nel Medioevo – la chiesa parrocchiale porta il nome di S. Giorgio, analogamente a quelle di altri centri liburnici: Bersezio, Laurana e Tersatto. A Fianona sono addirittura due le chiese dedicate a S. Giorgio. Le si riconosce da lontano, grazie alle verticali dei loro campanili. La chiesa parrocchiale è codedicata anche alla Vergine Maria. La chiesa più antica, che si trova nei pressi delle mura di cinta, è dedicata a S. Giorgio il Vecchio.
In entrambe le chiese si sono conservati i resti di pitture murali. La chiesa parrocchiale è un edificio in puro stile gotico, a partire dal manto esterno realizzato con pietre scolpite a precisione, compresi il basamento e le aperture profilate. All’interno custodisce un prezioso inventario. Spiccano la Madonna col bambino, l’altare dorato dedicato a S. Giorgio e la campana protogotica. La parete meridionale fu affrescata dal maestro Alberto da Costanza e rappresenta un altare dipinto sul muro. Fra tutti i quadri di Alberto, su questo si è conservato al meglio il colorito originale. Al centro c’è una monumentale Madonna col bambino tratta dall’iconografia arcaica. In una mano tiene la mela e con l’altro braccio sorregge il bambino mentre lo sta allattando. Nei campi ci sono Giovanni Battista, S. Giovanni Evangelista e i SS. Cosma e Damiano, con i rispettivi nomi scritti in glagolitico sulle aureole. Generalmente Alberto si adeguava all’ambiente scrivendo i graffiti in glagolitico; tuttavia, in questo caso ha datato e firmato l’affresco sia in glagolitico che in latino: attesta così il bilinguismo dell’Istria medievale, dove erano in uso entrambi gli alfabeti.
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