Gimino – Sanvincenti

Gimino

S. Trinità

La chiesetta della S. Trinità era un edificio a sé stante situato entro il perimetro dell’antico castello. Oggi è collegata alla chiesa parrocchiale come una delle sue cappelle. L’iscrizione sul velario data le pitture murali nell’anno 1471. Su una superficie limitata sono rappresentate numerose scene: la Fuga in Egitto, la Caduta degli idoli, la Strage degli innocenti, il Ritorno della sacra famiglia dall’Egitto, il Battesimo in Giordania, l’Espulsione dei commercianti dal tempio, l’Ultima cena, la Preghiera sul Monte degli Ulivi, il Bacio di Giuda, Cristo davanti a Pilato, la Flagellazione, la Risurrezione, le Pie donne intorno alla sepolcro vuoto, Noli me tangere, Cristo appare ai suoi discepoli, San Tommaso, l’Ascensione, Cristo in gloria. I modelli per queste pitture provengono dalla Biblia pauperum: alcune di queste sono rappresentazioni uniche nell’intero corpus istriano, come ad esempio l'illustrazione del Bacio di Giuda, dove vediamo una stupenda immagine di S. Pietro che, insieme agli altri personaggi di questa cappella, è una delle figure più belle della pittura murale istriana.

La bravura del maestro nel creare volume usando colori sgargianti compiace l’occhio di ogni osservatore.
Questo ciclo può ricollegarsi al maestro Bolfgang, pittore d’indirizzo carinziano. La sua è probabilmente tra le botteghe che hanno ispirato e stimolato Giovanni da Castua. Labbra di ciliegia, i volumi pieni del viso, grandi occhi di cerbiatto, capelli lunghi con riccioli, aureole a piatto e il repertorio ornamentale sono alcuni degli elementi che supportano una tale conclusione.

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