
- Gradischie di San Canziano – Capodistria
- Popecchio – Sanigrado – Cristoglie
- Silun – Rozzo – Colmo
- Draguccio – Passo – Gradigne – Moncalvo
- Pèdena – Gallignana – Lindaro
- Pisino – Vermo
- Portole – Circoti – Raccotole di Montona
- Visinada – Madonna dei Campi, presso Visinada – Santa Domenica di Visinada
- Visignano – Mondellebotte – Parenzo
- S. Lorenzo del Pasenatico – Madonna del Lago
- Sorici – Duecastelli – Canfanaro
- Gimino – Sanvincenti
- Valle – Valmadorso – Fasana – Pomer
- Bicicci – Barbana – Prodol
- Iessenovizza – Villanova d’Arsa – Vragna
- Fianona – Bersezio – Laurana
Gimino – Sanvincenti
Sanvincenti
S. Vincenzo
Nonostante Sanvincenti si trovi nelle immediate vicinanze di Pola, nel Medioevo apparteneva alla diocesi di Parenzo. Vi aveva sede il convento dei benedettini. Nel 1178 papa Alessandro III conferma la chiesa di S. Vincenzo al vescovo di Parenzo cum cappelis suis. La località di Sanvincenti viene menzionata anche nel più noto documento storico dell’Istria, la Delimitazione istriana, ovvero vi viene menzionato il parroco dell’abbazia di S. Vincenzo: questo indica che attorno al convento si era sviluppato un insediamento medievale. Dal 1209, anno in cui diventa proprietà del margravio istriano, passa di mano in mano fino al 1523, quando diviene proprietà integrale dei Morosini di Venezia. Sotto i Morosini l’insediamento assume il suo aspetto finale, con una delle più belle e armoniose piazze rinascimentali.
Del convento (dismesso nel 1314) si è conservata soltanto la chiesa di S. Vincenzo. La sua particolarità è lo snodarsi del vano a una navata in tre absidi inscritte. Dei tre strati di affreschi il più antico emerge qua e là con tracce sbiadite di colore. Il secondo strato, il più consistente (ca. fine XIII secolo) è opera del maestro Ognobenus di Treviso che ha posto la sua firma sotto la finestra dell’abside meridionale. Il terzo strato di affreschi (seconda metà XIV secolo) è rappresentato da un restauro medievale delle immagini degli apostoli e dai frammenti di un dipinto murale dietro l’altare sulla parete settentrionale con l’immagine di una santa e del donatore. Sulle pareti laterali Ognobenus dipinse il martirio dei santi Vincenzo e Valerio, nonché le scene della vita di Cristo. Nelle absidi è raffigurato il Battesimo di Cristo, Maiestas Domini e Maiestas Virginis. Sull’arco trionfale ampliato sono raggruppate l’Annunciazione e il Sacrificio di Caino e Abele. Per l’interessante iconografia segnaliamo il più antico Calendario con le allegorie dei mesi. Le gravi infiltrazioni di umidità hanno reso gli affreschi difficilmente interpretabili. Ma forse è proprio per questo che ci affascinano con la loro patina di antichità e misticismo.
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