Gradischie di San Canziano – Capodistria

Capodistria

Madonna del Carmelo

Il primo affresco lo si incontra nella rotonda della Madonna del Carmelo, poco distante dalla cattedrale. Dalla cima della cupola, come da una volta celeste, ci osserva un monumentale Cristo sul trono. Seduto sull’arcobaleno, ci benedice con la mano destra, mentre nella sinistra poggiata sul ginocchio tiene un libro aperto sul quale si legge ego sum lux mundi (io sono la luce del mondo). Lo sfondo di un verde-blu stinto è tempestato di stelle dal pigmento sbiadito: se l’immaginiamo in tutto il suo splendore originario, forse ci sentiremo pervadere dalla luce del messaggio di Cristo. Alcuni elementi presenti nell'immagine di Gesù indicano che i modelli figurativi risalgono ai cenacoli pittorici della Rimini del XIV secolo. Nelle lunette del corridoio sovrastato da volte a crociera (trattasi di un ex convento francescano) si è conservato invece un affresco con tre figure a mezzo busto che rivelano evidenti influssi della scuola toscana. Al centro è raffigurata la Madonna col bambino affiancata da due santi, molto probabilmente S. Elia e S. Nazario. Nonostante che negli affreschi di entrambe le chiese capodistriane menzionate siano evidenti le influenze di artisti provenienti dall’Italia settentrionale e non di provenienza veneziana, è molto probabile che i loro autori siano giunti a Capodistria transitando per Venezia. Segnaliamo anche il Crocifisso sbiadito, quasi irriconoscibile, con la Madonna e S. Giovanni nella cappella di S. Tommaso.

Oltre agli affreschi, è meritevole di attenzione anche il sarcofago di San Nazario conservato presso la cattedrale. Il martire milanese del primo cristianesimo fu, secondo la leggenda, il primo vescovo di Capodistria; si dice che le sue reliquie siano conservate in un bel sarcofago gotico. Guaritore degli zoppi, caccia anche gli spiriti malvagi: questi elementi sono ben raffigurati. Possiamo quindi invocarlo affinché le nostre gambe ci assistano a dovere nel prosieguo del nostro viaggio.

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