
- Gradischie di San Canziano – Capodistria
- Popecchio – Sanigrado – Cristoglie
- Silun – Rozzo – Colmo
- Draguccio – Passo – Gradigne – Moncalvo
- Pèdena – Gallignana – Lindaro
- Pisino – Vermo
- Portole – Circoti – Raccotole di Montona
- Visinada – Madonna dei Campi, presso Visinada – Santa Domenica di Visinada
- Visignano – Mondellebotte – Parenzo
- S. Lorenzo del Pasenatico – Madonna del Lago
- Sorici – Duecastelli – Canfanaro
- Gimino – Sanvincenti
- Valle – Valmadorso – Fasana – Pomer
- Bicicci – Barbana – Prodol
- Iessenovizza – Villanova d’Arsa – Vragna
- Fianona – Bersezio – Laurana
Gradischie di San Canziano – Capodistria
Gradischie di San Canziano
S. Elena
Da un punto di vista strettamente geografico, la prima chiesa toccata dal nostro itinerario non sorge in Istria, ma sul Carso sloveno. Tuttavia, dal punto di vista culturologico, questa zona è parte integrante dell’Istria. Qui scopriamo gli affreschi di Giovanni da Castua, pittore tardogotico istriano, formatosi nel circolo culturale alpino, molto probabilmente in Carinzia. Gli interni di questa chiesa, conservata e custodita con cura dalla popolazione consapevole del suo valore, sono tra i più accoglienti in assoluto. È un ottimo esempio di come si dovrebbe curare il patrimonio artistico e architettonico: a volte basta salvaguardare l’intimità dei vani, la patina del monumento e la sua stratificazione, senza ricorrere a superflui interventi di conservazione, restauro e purificazione.
La chiesa a una navata è di origine gotica e presenta un presbiterio irregolare a pianta pentagonale sormontato da una volta stellata a costoloni. In epoca barocca la navata è stata innalzata e congiunta al presbiterio con un unico tetto di lastre. Alla facciata sono stati annessi un massiccio campanile a vela con due luci per le campane e una piccola loggia poggiante su due colonne. Nel modesto inventario emergono dei pregiati aff reschi gotici. Sulla parete settentrionale spicca la lunga colonna dell’Adorazione dei Magi con numerosi personaggi vestiti a festa e cavalli bardati; questa processione rispecchia lo sfarzo di corte caratteristico del tempo in cui è stata dipinta. L’immagine è arricchita da una serie di scene fiabesche, come la lotta dell’uomo selvaggio e dell’orso o la favola di Esopo che ha per protagoniste la volpe e la cicogna. Gli affreschi che appaiono nei due registri delle pareti occidentale e meridionale rappresentano invece le scene della Passione di Cristo, dall’entrata a Gerusalemme fino alla sua apparizione ai discepoli dopo la Risurrezione. Con gli occhi pieni dei vivi colori di questi affreschi, prima di proseguire il viaggio, merita fare una passeggiata fino al belvedere Škale, da dove si apre un’indimenticabile panorama su San Canziano e dintorni, la cuisuperfi - cie cela le famose Grotte di San Canziano.
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