Pisino – Vermo

Pisino

S. Nicola

Un tempo Pisino era il cuore dell’omonima contea; oggi è il centro amministrativo della Regione Istriana. Il periodo migliore per venire qui è verso la fine di giugno, quando si tengono le Giornate dedicate a Giulio Verne. Questo pioniere della fantascienza s’ispirò a Pisino e alla sua profonda foiba sopra la quale si eleva il Castello medievale, uno dei più belli e meglio conservati in Istria. Sotto le sue mura compatte e massicce ci sentiamo fragili e pensiamo inevitabilmente alla sua inespugnabilità.

Un’alta torre campanaria, separata dalla chiesa, ci indica la direzione da seguire per raggiungere la chiesa parrocchiale di S. Nicola. Le sue tre navate convergono tutte verso il presbiterio gotico coperto da volta stellata a costoloni e completamente dipinto. Gli affreschi furono realizzati dopo il 1456, anno in cui fu completata la volta. Sono un’importazione di qualità: è attribuita a una bottega del Tirolo meridionale, probabilmente la stessa che ha decorato la chiesa parrocchiale di Bressanone.I committenti di questo ciclo sono i feudatari locali, i cui stemmi sono in bella vista sulle chiavi di volta. Oltre alle scene della Genesi, sulla volta si trovano anche S. Michele e la lotta fra angeli buoni e malvagi. Sulle pareti del presbiterio sono raffigurate le pagine della Biblia pauperum, una stampa olandese consistente in quaranta fogli di incisioni nel legno, antesignana della stampa europea. La Biblia pauperum spesso serviva da modello grafico. Dietro all’altare barocco si cela il Crocifisso con una serie di altri personaggi. Una ricca gamma di colori è stata per anni invisibile a causa del velo di impurità che aveva impregnato gli affreschi. Grazie a un restauro, la Nascita di Cristo ora si presenta nei suoi colori originali. Questa pittura si distingue per la sua eccellente qualità. Si riteneva che la scuola pisinese avesse influito sullo sviluppo delle scuole tardo-antiche istriane, tuttavia questo ciclo diverge dall’insieme della pittura murale medievale della Penisola. L’iscrizione sull’arco trionfale ci rivela che questi dipinti – per l’epoca un vero fiore all’occhiello – furono creati per la gloria di Dio: Gloria in excelsis Deo.

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