
- Gradischie di San Canziano – Capodistria
- Popecchio – Sanigrado – Cristoglie
- Silun – Rozzo – Colmo
- Draguccio – Passo – Gradigne – Moncalvo
- Pèdena – Gallignana – Lindaro
- Pisino – Vermo
- Portole – Circoti – Raccotole di Montona
- Visinada – Madonna dei Campi, presso Visinada – Santa Domenica di Visinada
- Visignano – Mondellebotte – Parenzo
- S. Lorenzo del Pasenatico – Madonna del Lago
- Sorici – Duecastelli – Canfanaro
- Gimino – Sanvincenti
- Valle – Valmadorso – Fasana – Pomer
- Bicicci – Barbana – Prodol
- Iessenovizza – Villanova d’Arsa – Vragna
- Fianona – Bersezio – Laurana
Silun – Rozzo – Colmo
Silun
S. Matteo
Dopo Cristoglie, ci lasciamo alle spalle l’Istria slovena e ci inoltriamo in quella croata puntando verso Pinguente, da dove si raggiunge facilmente Silun, una piccola località della Ciceria. Chi ha maggior spirito d’avventura può arrivarci anche da Olmeto di Pinguente (Brest) e Nugla. Nel Medioevo questa parrocchia, come d’altronde l’intera Ciceria, faceva capo alla diocesi di Trieste. Precisiamo che la fama di Silun si deve più a un tiglio ritenuto il più antico dell’Istria che non agli affreschi, scoperti e restaurati solo di recente.
Si trovano nel presbiterio tardo-gotico della chiesa di S. Matteo, proprio all’ombra del tiglio antico. La datazione del presbiterio (1555) si deriva dall’iscrizione in glagolitico che appare sulla mensola della volta, per cui questo ciclo di affreschi è considerato fra i più recenti dell’Istria. Sebbene i personaggi rappresentati sfoggino forme rinascimentali, dal punto di vista iconografico rientrano ancora nel canone medievale.
Sulle pareti del presbiterio e nei campi marginali della volta stellata a costoloni vi sono illustrazioni di santi e profeti. I campi centrali della volta presentano scene del ciclo cristologico (l’Annunciazione, la Crocifissione, la Risurrezione) e la scena di S. Giorgio che uccide il drago posta in modo speculare rispetto alla discesa di Cristo negli inferi. Questa scena, assieme a quella di Cristoglie e Portole, è una delle tre conservate in Istria. Nella vela della volta, sopra l’attuale altare, notiamo l’immagine di Dio ritratto con il pomo imperiale, simbolo del potere regale, nell’atto di benedirci con la mano destra. Il tragitto più breve verso Rozzo prevede il passaggio per Nugla, costeggiando un’altra attrazione turistica, la cosiddetta Raspadalica, un’altura su cui si organizzano tornei di lancio col parapendio.
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