Valle – Valmadorso – Fasana – Pomer

Pomer

S. Fiore

La vista della chiesa attraverso il portale della cinta muraria rievoca uno scorcio messicano. L’unico ornamento della facciata è un campanile a vela barocco ornato da una testa scolpita da volute sul frontone; ospita una campana gotica. L’interno, con un’abside semicircolare sporgente tipica di tante altre chiese istriane, non offre elementi per una datazione più precisa. Tuttavia, prendendo a riferimento le transenne e il graticolato di pietra sulla parete meridionale, possiamo collocarla nel secolo XI, anche in considerazione del fatto che il culto del santo cui la chiesa è dedicata ha origini antiche. Gli affreschi si sono conservati soltanto nell’abside. Sullo sfondo è ritratta una serie di apostoli, sormontati da una scena di Cristo in gloria e dalla Deisis. Cristo nella mandorla è sorretto da quattro angeli. A sinistra vediamo la Madonna rivolta verso suo figlio Gesù, mentre a destra, nell’ornato vescovile, S. Fiore. Tutti i personaggi guardano in direzione dei visitatori, ad eccezione di Cristo, il cui sguardo laterale si perde in lontananza. Con la mano destra tiene un libro: sul lato sinistro si legge la frase latina tratta dalla Vulgata (Vangelo secondo Giovanni) che Egli indirizzò ai farisei: Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre;sul lato destro, invece, un’altra citazione: In principio era il Verbo. Trattasi di una delle più estese ed eloquenti iscrizioni di questo genere.

Sappiamo che il restauratore Hans Viertelberger lavorò sull’affresco ai tempi del dominio austriaco, nel periodo precedente la Prima guerra mondiale. Egli rimodellò il volto scomparso dell’angelo inferiore destro conferendogli un aspetto diverso dall’originale: seguì piuttosto il modello romanico che ricorda gli angeli nella chiesa di S. Fosca a Valmadorso.

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