
- Gradischie di San Canziano – Capodistria
- Popecchio – Sanigrado – Cristoglie
- Silun – Rozzo – Colmo
- Draguccio – Passo – Gradigne – Moncalvo
- Pèdena – Gallignana – Lindaro
- Pisino – Vermo
- Portole – Circoti – Raccotole di Montona
- Visinada – Madonna dei Campi, presso Visinada – Santa Domenica di Visinada
- Visignano – Mondellebotte – Parenzo
- S. Lorenzo del Pasenatico – Madonna del Lago
- Sorici – Duecastelli – Canfanaro
- Gimino – Sanvincenti
- Valle – Valmadorso – Fasana – Pomer
- Bicicci – Barbana – Prodol
- Iessenovizza – Villanova d’Arsa – Vragna
- Fianona – Bersezio – Laurana
Visignano – Mondellebotte – Parenzo
Mondellebotte
S. Giacomo
Nell’abitato a sud di Visignano visitiamo la chiesa di S. Giacomo, edificio a una navata con abside inscritta. Gli affreschi, realizzati da Domenico da Udine, sono stati scoperti e restaurati nel 1913. Altre opere di minor prestigio sempre attribuibili a questa bottega (presentano una qualità figurativa affine al ciclo di S. Antonio a Visignano) sono state rinvenute in S. Maria (piazza di Gallignana) e a S. Spirito (pressi di Sterpeto); pitture più raffinate si trovano invece a Fasana, nella sacrestia della parrocchiale dei SS. Cosma e Damiano. Questa attribuzione desta interesse per il fatto che a Visignano Domenico si firma come abitante di Dignano. Alcuni hanno correlato il toponimo “Dignano” al comune italiano in provincia di Udine. In realtà, a giudicare dalla ricca produzione di questa bottega in Istria, noi siamo propensi ad accogliere la tesi che Domenico sia stato piuttosto residente a Dignano d’Istria. Si ritiene che abbia lavorato anche in S. Sebastiano a Lindaro. Uno dei dettagli che apparentano gli affreschi di Sovignacco, Visignano, Mondellebotte e Fasana è il repertorio ornamentale: l’uso del bordo arancione intrecciato e la marmorizzazione negli spazi inferiori del dipinto. Domenico riesce meglio quando dipinge figure maestose, ad esempio Dio avvolto in un drappeggio mosso dal vento (semicalotta dell’abside) e l’immagine simbolica di S. Domenica (parete settentrionale), figura femminile che sostituisce Cristo il quale è triste per il mancato rispetto del riposo domenicale. Vediamo inoltre raffigurati vari arnesi: rappresentano i lavori che possono violare la sacralità del riposo domenicale. Fra gli altri personaggi spicca S. Giorgio, caratterizzato da un aspetto giovanile e abbigliato con abiti alla moda dell’epoca (XVI secolo). Sotto i dipinti di Domenico è stato individuato uno strato di affreschi più antico: sono tipiche forme geometriche, molto probabilmente risalenti al periodo romanico.
Anche la chiesa di S. Maria del Carmelo era abbellita da affreschi. Nella lunetta sopra il portale si sono conservati resti dell’intonaco con incise le aureole della Madonna col bambino. A testimonianza del fatto che gli interni della chiesa fossero decorati da dipinti murali gotici di una certa qualità sono rimasti dei piccoli frammenti sulle pareti occidentale e meridionale.
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