Visinada – Madonna dei Campi, presso Visinada – Santa Domenica di Visinada

Madonna dei Campi, presso Visinada

Beata Vergine Maria

La chiesa della Beata Vergine a Madonna dei Campi si trova sulla strada che conduce a Parenzo, poco distante da Visinada. Un tempo, da qui passava una strada importante, l’antica Via Flavia. In questo luogo aveva sede il convento dell’ordine dei cavalieri Giovanniti che si occupava dell’assistenza ai pellegrini in viaggio verso la Terra Santa. Quando lasciarono il convento, subentrarono i francescani, sacerdoti glagoliti. I contadini offrivano loro uva e vino. È tuttora viva un’usanza che risale a quei tempi: nei giorni di vendemmia, quando il parroco di Visinada suona le campane di varie cappelle, la gente accorre per portare in dono dell’uva. A proposito di vino, se passate da queste parti, vi raccomandiamo assolutamente di farne una scorta presso i vinai locali.

Sia i francescani che i cavalieri Giovanniti non erano figure abituali da queste parti, eppure hanno lasciato un’impronta indelebile nella storia di Madonna dei Campi. Oltre al considerevole inventario della chiesa, vanno citati gli affreschi tardo-gotici dipinti attorno al 1480 a opera della bottega di Giovanni da Castua; pare addirittura che questo sia il suo primo lavoro nonché il migliore. L’affresco del presbiterio si è conservato quasi interamente. Sulla parete settentrionale si trova una fedele riproduzione della prima e dell’ottava pagina della Biblia pauperum. Queste scene raffigurano il Peccato originale, l’Annunciazione, il Vello di Gedeone, la Preghiera di Davide e il Ritorno di Giuseppe dall’Egitto. L’unica digressione da questo modello iconografico è la raffigurazione dell’Incoronazione della Madonna. Sulla volta del presbiterio ammiriamo l’iconografia Symbolum apostolicum: nei campi centrali appaiono i simboli zoomorfi dei quattro evangelisti che reggono delle pergamene contenenti i rispettivi vangeli in lingua latina. Sono circondati da undici apostoli con rotoli su cui si leggono le proposizioni del Credo. A loro volta, gli apostoli sono circondati da angeli che in mano tengono rotoli con le frasi del Gloria o strumenti musicali, tra i quali il più originale è l’organistrum, di uso popolare nel Medioevo: trattasi di uno strumento a corde dotato di alcuni tasti tramite i quali si esercita una pressione sulle corde, mentre con la mano destra, verso il fondo del corpo dello strumento, si gira una manovella che muove una ruota che sfrega sulle corde. 

Alle spalle dell’altare è raffigurato Cristo Re sul trono. In testa porta una corona, mentre nelle mani regge una mela con la croce, simbolo del potere regale. Completano la rassegna le numerose figure di profeti e sante inserite nelle spallette delle finestre. Sulla parete meridionale della navata si è conservato un affresco che imita la pala dell’altare. Al centro c’è la Madonna col bambino affiancata dai SS. Pietro e Paolo e circondata da angeli. Sotto questa scena notiamo una nicchia piatta nella quale è raffigurato il Trono della Saggezza: vi è seduto Dio che tiene in braccio il Figlio, Cristo crocifisso; li accompagna la colomba dello Spirito Santo.

I modelli grafici usati da questa bottega sono di origine olandese. Oltre alla Biblia pauperum sono stati utilizzati i fogli grafici di Israhel van Meckenem, a quei tempi appena apparsi. Accanto a questi influssi tardo-gotici si registrano le suggestioni dello stile morbido della tarda pittura su cavalletto della Boemia meridionale.

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